28 luglio 2017

Accordo di partenariato economico (JEFTA) UE- Giappone

di lettura

Lo scorso 6 luglio l’UE ha suggellato un accordo di principio con il Giappone per fissare gli elementi fondamentali dell’accordo di partenariato economico la cui entrata in vigore è prevista per il 2018.

Accordo di partenariato economico (JEFTA) UE- Giappone

Il Giappone è attualmente il secondo mercato asiatico di sbocco per le merci europee, classificandosi dunque quale sesto partner commerciale dell’Unione Europea; l’UE, viceversa, rappresenta il terzo cliente per il Paese del Sol Levante. 

Il valore delle esportazioni delle merci europee in Giappone è pari a 58 miliardi di euro, mentre per i servizi si registra un valore di circa 28 miliardi. Valori che potrebbero crescere notevolmente se le imprese europee non fossero costrette ad affrontare gli elevati dazi doganali inferti ai loro scambi commerciali: basti pensare che gli esportatori europei pagano circa 1 miliardo di euro all’anno in dazi. 

Al fine di rimuovere le barriere commerciali esistenti, talvolta limitative della concorrenza, l’Unione Europea dal 2013 ha avviato le trattative con le Autorità giapponesi per giungere alla stipula di un accordo bilaterale di liberalizzazione commerciale, il cosiddetto JEFTA (Japan-EU Free trade agreement). 

Obiettivo principale della negoziazione è la riduzione delle barriere tariffarie e non, applicate al 99% dei prodotti oggetto di scambio tra le parti, con particolare attenzione al settore dell’agroalimentare e dell’automotive. Nel dettaglio, è previsto l’abbattimento dei dazi su oltre il 90% delle esportazioni europee in Giappone che, in un secondo momento, si estenderà al 97% dei beni. Le rimanenti linee tariffarie saranno oggetto di una liberalizzazione parziale.

Per i prodotti agroalimentari, si prospetta un’esenzione dai dazi di circa l’85% dei prodotti europei sebbene il Giappone sia reticente all’abbattimento totale dei dazi applicati, ad esempio, ai prodotti caseari, considerato settore “sensibile” per il mercato asiatico, promettendo, in ogni caso, di tutelarne le denominazioni geografiche (Dop e Doc) e di ritirare dal mercato i prodotti contraffatti. 
Sono dunque al sicuro prodotti quali l’Aceto Balsamico di Modena, il Roquefort, il Tiroler Speck o il Queso Manchego. Lo stesso dicasi per le Indicazioni Geografiche del vino: tra le 205 IG europee protette in Giappone, 150 sono relative al vino. 

L’entrata in vigore di questo accordo, che determinerà l’eliminazione totale immediata dei dazi sui vini imbottigliati, spumanti e sfusi (come per le altre bevande alcoliche), rappresenterà quindi un’opportunità importante per il settore vitivinicolo italiano, di cui il Giappone è un mercato strategico.
I dazi applicati ai prodotti industriali, quali le sostanze chimiche, le materie plastiche, i prodotti cosmetici e quelli tessili, saranno completamente eliminati.

L’Unione europea contraccambierà la riduzione dei dazi applicati ai prodotti agroalimentari abolendo la tariffa applicata all’import di automobili giapponesi, nonché di prodotti elettronici. Inoltre, per i veicoli a motore, il Giappone e l’Ue si impegnano al rispetto delle medesime norme internazionali in materia di sicurezza e protezione dell’ambiente.

L’abbattimento delle barriere tariffarie sarà in ogni caso graduale, essendo stato previsto un periodo iniziale (tra i 10 e i 15 anni) in cui non vi sarà l’eliminazione integrale dei dazi, proprio per permettere alle aziende e ai Paesi di armonizzare le proprie politiche in materia di concorrenza. 

Anche il mercato dei servizi ne trarrà giovamento, in quanto gli Stati europei avranno diritto a mantenere il carattere pubblico dei servizi pubblici, senza obbligo di privatizzazione, così come potranno far rientrare nella sfera pubblica qualunque servizio privatizzato. Vi è poi l’impegno da parte delle autorità giapponesi di garantire alle aziende, ai prodotti e ai servizi europei il medesimo trattamento riservato alle aziende nazionali. 

Aspetto qualificante dell’accordo sarà il pieno rispetto degli standard e dei valori comunitari per tutti i beni e i servizi venduti in Europa: ciò vuol dire che tutti i prodotti “made in Japan” esportati in Europa dovranno necessariamente conformarsi ai principi in materia elaborati dal legislatore europeo. 

Tappa importante nel processo di negoziazione di tale “market access” si concluderà con l’entrata in vigore dell’accordo di partenariato economico prevista per il 2018.

Ma quali sono i risultati sperati di tale accordo?

L’Ue confida in una crescita rilevante delle esportazioni verso il Giappone, di circa 1 terzo, con un aumento, in particolare, del 180% nelle esportazioni di prodotti alimentari. Ci si aspetta dunque un incremento nel numero delle società europee dedite all’export verso il mercato asiatico, incremento favorito, soprattutto, dai vantaggi tariffari e burocratici di cui le aziende potranno beneficiare. Ciò dovrebbe comportare la nascita di nuovi posti di lavoro in Europa, considerando che attualmente il numero dei posti di lavoro continentali interessati all’export verso il Giappone sono circa 600 mila.

È da sottolineare che l’intento del JEFTA , a cui si affianca anche un accordo di partenariato di tipo strategico (Strategic Partnership Agreement), non è solo quello di stabilire vantaggi economici bilaterali, ma, dato il particolare momento economico in cui si inserisce, con tale accordo si tenta di lanciare un forte segnale positivo al mondo, volto a sottolineare che due delle principali economie mondiali rifiutano il protezionismo, avendo di fatto anticipato uno dei temi di rilievo affrontati al G20 di Amburgo. 

Giuseppe De Marinis

Tag dell'informativa

Analisi di mercato
Export prodotti cosmetici nel 2023
25 marzo 2024 Export prodotti cosmetici nel 2023
Centro Studi di Cosmetica Italia ha presentato al Cosmoprof Worldwide Bologna 2024 i dati congiunturali e l’andamento dell'export del settore cosmetico nazionale.
Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia 2024
21 marzo 2024 Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia 2024
Fondazione Symbola racconta il futuro delle energie rinnovabili da qui al 2030 e aggiorna la geografia delle imprese attive nelle filiere del fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico e bioenergie.
Export italiano gennaio 2024
20 marzo 2024 Export italiano gennaio 2024
A gennaio il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).
Where to Export Map 2024
15 marzo 2024 Where to Export Map 2024
SACE ha pubblicato un aggiornamento, dedicato alle imprese che guardano alle opportunità provenienti dai mercati esteri, che analizza come si sta muovendo la domanda mondiale.
Mercato globale dei beni di lusso 2024
14 marzo 2024 Mercato globale dei beni di lusso 2024
Secondo il report di RetailX “Global Luxury” nel 2023 il mercato mondiale dei beni di lusso ha raggiunto i 354,81 miliardi di dollari (erano 312,63 nel 2022).
Esportazioni delle regioni italiane 2023
12 marzo 2024 Esportazioni delle regioni italiane 2023
Nel 2023, rispetto all’anno precedente, l’export nazionale in valore risulta stazionario e riflette dinamiche territoriali molto differenziate.
Mercato unico europeo:  confronto con il mercato USA
11 marzo 2024 Mercato unico europeo: confronto con il mercato USA
A 30 anni dall’istituzione del mercato unico europeo, il Brief Cdp confronta l’integrazione economica e l’armonizzazione fiscale dell’Europa con quella realizzata negli Stati Uniti.
Il turismo internazionale tornerà ai livelli prepandemia nel 2024
5 marzo 2024 Il turismo internazionale tornerà ai livelli prepandemia nel 2024
L’ultimo Barometro mondiale del turismo dell’UNWTO fornisce una panoramica completa delle prestazioni del settore nel 2023.
Trend quote export di Italia, Germania, Francia e Spagna
27 febbraio 2024 Trend quote export di Italia, Germania, Francia e Spagna
Agenzia ICE ha pubblicato un documento che analizza l’evoluzione delle quote di mercato dell’Italia, rispetto ai principali competitor europei, dal 2010 al 2022.
Export italiano dicembre 2023
19 febbraio 2024 Export italiano dicembre 2023
Nel 2023 il valore dell’export italiano è rimasto stazionario rispetto all’anno precedente. L’aumento dei valori medi unitari (+5,3%) è stato pienamente compensato da una riduzione, superiore alle attese dei volumi (-5,1%).