5 aprile 2018

Prestazioni di servizio in ambito internazionale: Guida pratica

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Le prestazioni di servizi, negli ultimi anni, si stanno evolvendo e soprattutto si stanno orientando verso mercati internazionali. Tutto ciò avviene anche grazie alla presenza di numerose piattaforme Web che sono in grado di mettere in contatto aziende e professionisti di ogni parte del mondo per commissionare prestazioni e collaborazioni. Unioncamere Lombardia, nell'ambito del progetto Lombardiapoint, ha realizzato una guida per aiutare le aziende a districarsi nell'applicazione dele normative fiscali in questa complessa materia.

Prestazioni di servizio in ambito internazionale: Guida pratica

Nella guida è, infatti, esaminata la disciplina relativa alla territorialità ai fini IVA delle prestazioni di servizi: in un'economia sempre più digitalizzata il concetto di territorialità, così come da noi conosciuto, viene messo quotidianamente a dura prova, in relazione ad operazioni transnazionali che per loro natura prescindono da un territorio.

La normativa in tema di territorialità delle prestazioni di servizi resi o ricevuti da operatori UE o extra-UE è stata radicalmente modificata a decorrere dall’01.01.2010 dal D.Lgs. n. 18/2010 che ha recepito la Direttiva comunitaria n. 2008/8/CE. Obiettivo principale della riforma era quello di fissare come luogo di tassazione a fini Iva quello ove avveniva effettivamente il consumo del servizio: il Legislatore nazionale ha così modificato il vecchio art.7 del DPR 633/1972 introducendo, per le prestazioni di servizi, i nuovi articoli da 7-ter a 7-septies.

In particolare, l’art. 7-ter fissa la regola generale o standard per determinare il luogo di tassazione delle prestazioni di servizi. I successivi articoli (da 7-quater a 7-septies) forniscono un’elencazione dettagliata dei servizi in deroga a cui vanno applicate regole particolari.

Rilevante per individuare la territorialità ai fini Iva della prestazione di servizi è lo “status” del committente.  Il regolamento 282/2011 fornisce dei criteri per distinguere il committente “business” (soggetto passivo) rispetto al committente “consumer” (privato).  Tale indagine, infatti, è certamente decisiva per individuare correttamente il luogo di tassazione ai fini Iva delle prestazioni di servizi “generiche” di cui all’art. 7-ter del DPR 633/72.

In ordine temporale, le ultime novità in merito alla territorialità ai fini Iva delle prestazioni di servizi, hanno riguardato le prestazioni di servizi elettronici rese nei confronti di soggetti privati, con l’introduzione del nuovo regime speciale Iva, Mini One Stop Shop (c.d. Moss) e le prestazioni di servizi su beni immobili a decorrere dal 1° gennaio 2017.

All’interno della guida verrà inoltre posta attenzione ai servizi internazionali e quelli connessi agli scambi internazionali, enunciati dall’art. 9 DPR 633/72, che, quando territorialmente rilevanti ai fini IVA, in Italia beneficiano del regime di “non imponibilità” essendo prestazioni collegate ad operazioni con l’estero.

In particolare l’art. 9 sarà analizzato alla luce delle disposizioni che dal 2010 fissano i nuovi criteri della territorialità a seguito delle modifiche sopra enunciate apportate dal D.Lgs. 11 febbraio 2010, n. 18. In relazione alle criticità associate alle suddette operazioni internazionali, gli operatori necessitano di indicazioni utili per potersi districare dalle insidie, insite in una normativa particolarmente complessa.

Oltre alla spiegazione delle normative sono presenti nella guida una serie di esemplificazioni pratiche ed approfondimenti.

Scarica la guida completa

Alberto Perani

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