9 aprile 2008

Il risarcimento punitivo negli USA

di lettura
Da un lato, gli avvocati e le associazioni a tutela dei consumatori sostengono la necessità di mantenere lo strumento dei "punitive damages" per reprimere le condotte intenzionalmente illecite in cui spesso incorrono le potenti compagnie e le multinazionali. Dall'altro, le grandi corporations e i loro avvocati difensori sottolineano come i "punitive damages" stiano sfuggendo a qualunque criterio di ragionevolezza e proporzionalità.

Ma che cosa rappresentano in concreto i "punitive damages" nel sistema giuridico statunitense?
Si tratta di un istituto, previsto dalle normative vigenti nella maggior parte degli Stati americani, anche se talvolta sottoposto a discipline sostanzialmente diverse tra loro, attraverso il quale i giudici, o meglio, le giurie, sono in grado di reprimere i comportamenti caratterizzati da dolo o colpa grave, condannando il colpevole a pagare al danneggiato (in aggiunta a quanto dovutogli quale risarcimento nel senso tradizionale del termine) una somma, spesso molto superiore all'entità del danno arrecato.

I giudici americani hanno costantemente affermato una duplice ragione giustificatrice dei "punitive damages", basata, da un lato, sull'intento di impedire che l'autore dell'illecito torni a ripetere il proprio comportamento lesivo e, dall'altro, sulla funzione retributiva rispetto alla condotta antisociale attuata dal danneggiante.

Negli ultimi dodici anni, la Corte Suprema degli Stati Uniti si è pronunciata per ben sei volte in tema di "punitive damages" ed in merito alla loro costituzionalità.
Nelle prime due occasioni, la Corte ha respinto gli appelli presentati contro due decisioni emesse, rispettivamente, da una corte statale dell'Alabama e da una della West Virginia, nei quali si sosteneva come l'eccessivo ammontare dei "punitive damages" concessi dalle corti potesse costituire una violazione della clausola "Due Process" prevista dalla Costituzione americana al XIV° Emendamento, che proibisce espressamente l'imposizione di sanzioni eccessive o arbitrarie.

Nelle due decisioni in esame, la Corte ha sostenuto l'importanza di procedere ad un'attenta valutazione comparativa tra i danni liquidati a titolo compensativo e quelli, invece, aventi funzione "punitiva".
In particolare nel secondo caso, nonostante l'apparente sproporzione tra l'entità dei "compensatory damages" riconosciuti alla vittima e quella dei "punitive damages", questi ultimi, infatti, ben 526 volte superiori ai primi, la Corte Suprema non ha ravvisato alcuna violazione del principio costituzionale del "Due Process" e ha, invece, sottolineato come, sia le istruzioni fornite alla giuria che il procedimento di revisione della sentenza di primo grado, fossero assolutamente corrette.

Nel 1994 la Corte si pronunciò in merito ad una sentenza emessa da una corte dello Stato dell'Oregon, che aveva riconosciuto un risarcimento a titolo di "punitive damages" pari a 5 milioni di dollari nei confronti di una casa produttrice di veicoli fuoristrada.
Qui, però, la Corte Suprema ravvisò, nella procedura seguita per giungere al verdetto, una violazione dei principi costituzionali. In particolare, la Costituzione dello Stato dell'Oregon, oltre a riconoscere alla giuria una assoluta autonomia decisionale nei processi, prevedeva, altresì, che i verdetti emessi da tali organi non potessero essere sottoposti ad alcun riesame da parte di nessuna corte dello Stato, ad eccezione della Corte Suprema statale, la quale solo in presenza di una assoluta infondatezza delle prove poste a sostegno delle decisioni emesse dalle giurie, aveva la autorità di sottoporle ad una nuova verifica.

La Corte Suprema degli Stati Uniti, chiamata a pronunciarsi sul caso, ravvisò, nel rifiuto dello Stato dell'Oregon di rivedere l'entità del risarcimento deciso in primo grado dalla giuria, una grave violazione del principio costituzionale del "Due Process" e dispose, pertanto, un nuovo dibattimento.
La Corte, tuttavia, nella circostanza, non si spinse fino ad enunciare i criteri che le corti di appello statali dovrebbero utilizzare per valutare l'eventuale eccessiva entità dei "punitive damages" liquidati dalle giurie.

Tag dell'informativa
Come stabilire l’entità dei danni liquidati a titolo punitivo?

Analisi di mercato
Design economy 2024
19 aprile 2024 Design economy 2024
Il Rapporto Design Economy di Fondazione Symbola fornisce dati e approfondimenti sul comparto del design italiano e sui nuovi trend.
Buone prospettive per l’export di vino italiano
15 aprile 2024 Buone prospettive per l’export di vino italiano
Nel 2023 le esportazioni enologiche italiane, che rappresentano più del 20% dell’export totale del settore alimentari e bevande, hanno raggiunto € 7,8 miliardi (in leggera flessione rispetto al 2022).
Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
11 aprile 2024 Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
Secondo le proiezioni macroeconomiche elaborate dalla Banca d’Italia, il PIL nazionale aumenterebbe dello 0,6% nel 2024, dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026.
Bilancia agroalimentare italiana 2023
8 aprile 2024 Bilancia agroalimentare italiana 2023
Nel 2023 le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari hanno registrato una crescita del 5,7% rispetto al 2022, raggiungendo i 64 miliardi di euro (prodotti trasformati 55,3 miliardi, prodotti agricoli 8,8 miliardi).
Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
2 aprile 2024 Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
Il XII Rapporto sulla competitività dei settori produttivi analizza gli shock che dal 2020 hanno colpito l’economia italiana e valuta le conseguenze sulla performance del sistema e sui comportamenti d’impresa.
Export prodotti cosmetici nel 2023
25 marzo 2024 Export prodotti cosmetici nel 2023
Centro Studi di Cosmetica Italia ha presentato al Cosmoprof Worldwide Bologna 2024 i dati congiunturali e l’andamento dell'export del settore cosmetico nazionale.
Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia 2024
21 marzo 2024 Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia 2024
Fondazione Symbola racconta il futuro delle energie rinnovabili da qui al 2030 e aggiorna la geografia delle imprese attive nelle filiere del fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico e bioenergie.
Export italiano gennaio 2024
20 marzo 2024 Export italiano gennaio 2024
A gennaio il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).
Where to Export Map 2024
15 marzo 2024 Where to Export Map 2024
SACE ha pubblicato un aggiornamento, dedicato alle imprese che guardano alle opportunità provenienti dai mercati esteri, che analizza come si sta muovendo la domanda mondiale.
Mercato globale dei beni di lusso 2024
14 marzo 2024 Mercato globale dei beni di lusso 2024
Secondo il report di RetailX “Global Luxury” nel 2023 il mercato mondiale dei beni di lusso ha raggiunto i 354,81 miliardi di dollari (erano 312,63 nel 2022).