6 novembre 2023

Previsioni Confindustria autunno 2023

di lettura

Centro Studi Confindustria ha pubblicato il rapporto di previsione: l’economia italiana e quella europea stanno scivolando verso modesti ritmi di crescita.

Previsioni Confindustria autunno 2023

Inflazione e tassi di interesse alti sono i motivi principali dell’indebolimento in corso della dinamica dell’economia italiana ed europea.

L’inflazione sia in Europa che in America ha decelerato, ma rimane resistente e il percorso che la sta avvicinando all’obiettivo del +2% annuo è ancora incompleto. Anche in Italia l’inflazione core è in calo, ma permangono pressioni interne che ne frenano la discesa.

Nello scenario di previsione dell’Ufficio Studi non ci saranno ulteriori rialzi dei tassi e dalla metà del prossimo anno vedremo dei limitati tagli, ancora su livelli restrittivi.

Per le aziende è aumentato il costo del credito e una parte di queste non ha ottenuto i prestiti richiesti perché anche i criteri di offerta sono stati stretti dato il peggioramento delle attese sull’economia e qualche difficoltà delle banche sui mercati.

Il risultato è una pesante riduzione dello stock di prestiti alle imprese italiane (-6,2% annuo) e un contemporaneo forte aumento degli oneri finanziari (+10,3 miliardi di euro sui dodici mesi). Si è rapidamente assottigliata anche la liquidità disponibile in azienda e si registra, dopo tanto tempo, anche un aumento dei ritardi di pagamento tra imprese, sintomo e conseguenza che le disponibilità di risorse liquide si stanno esaurendo.

Tutto ciò va a impattare sulle decisioni di investimento: se ne realizzano meno perché, se non ci sono sufficienti mezzi propri, gli investimenti costano di più e non si trovano sufficienti risorse a debito per pagarli.

La Cina continua a ridurre il ruolo di principale driver degli scambi, grazie al nuovo modello di sviluppo, incentrato sulla domanda interna e su una minore dipendenza dai prodotti esteri (soprattutto intermedi). Assume sempre più importanza l’India che sta guadagnando spazio come potenza manifatturiera in grado di attrarre fasi produttive di rilievo mondiale. La crescita del PIL indiano si è dimostrata sostenuta nel 2022 (+7,2%) e nei prossimi 2 anni i tassi di crescita attesi sono pari a +6,3% e +6,1%.

Si sta allargando la forbice tra la dinamica dell’economia USA, che è forte e resiliente, e quella dell’Eurozona, che invece è debole e non va meglio di quella italiana. L’economia USA è stata colpita molto meno nel 2022 dallo shock sul prezzo del gas e non ha dovuto affrontare la difficile e ancora incompleta transizione per ridurre la dipendenza dal gas russo.

Il conflitto israelo-palestinese potrebbero accrescere ulteriormente la frammentazione geopolitica, con effetti negativi sul commercio internazionale; spingere verso un nuovo aumento del prezzo del petrolio, che potrebbe trascinare in alto anche le quotazioni di altre commodity energetiche; accrescere ulteriormente l’incertezza e determinare un calo della fiducia di famiglie e imprese.

In Europa, pesa in particolare la difficoltà della Germania, che aveva la maggiore dipendenza dal gas russo e che è scivolata in una moderata recessione nel 2023. Le analisi del Centro Studi Confindustria mostrano che la crisi in corso in Germania dovrebbe impattare sull’Italia in modo più limitato, rispetto a episodi passati perché:

  • è soprattutto una recessione da calo dei consumi e frenata dei servizi, piuttosto che da debolezza dell’industria, che pure rimane
  • le interconnessioni tra Italia e Germania, pur restando forti, risultano più deboli che in passato.

Nelle previsioni Confindustria, il PIL italiano avanza di appena il +0,7% nel 2023. Nel 2024, in media andrà peggio, +0,5%. Questa bassa crescita è trainata quasi interamente dalla dinamica dei consumi delle famiglie. Nel biennio di previsione, la produzione è attesa diminuire di -2,3% quest’anno e rimbalzare molto parzialmente, di +0,8%, nel 2024.

Le ragioni di scambio dell’Italia migliorano nel 2023, in misura marcata, dopo il crollo subito nel 2022. Questo perché il prezzo del gas e del petrolio nella media dell’anno sono molto sotto i recenti picchi. Il miglioramento delle ragioni di scambio è un fattore positivo per il saldo commerciale del Paese che ritorna in attivo.

Esportazioni italiane

Le esportazioni italiane di beni e servizi, dopo un’espansione quasi in doppia cifra nel 2022 (+9,9%), registrano una battuta d’arresto nel 2023 (+0,8%) e accelerano gradualmente nel 2024 (+2,3%), sotto ai ritmi medi di crescita del periodo pre-pandemia (+2,5% nel 2012 - 2019), ma in linea con il commercio mondiale.

La riduzione dell’export di beni nel 2023 è legata al rallentamento della domanda mondiale, specie nei principali mercati di destinazione delle merci italiane, Germania e Stati Uniti. Nei primi 8 mesi dell’anno, l’export manifatturiero si è ridotto (-1,0% rispetto allo stesso periodo 2022, a prezzi costanti) facendo registrare poche variazioni positive.

L’export di autoveicoli ha realizzato il maggior incremento (+19,1%), compensando la debole crescita del 2022; seguono l’occhialeria, i macchinari, primo settore per peso dell’export, gli altri mezzi di trasporto, in forte rallentamento rispetto al 2022, e i prodotti farmaceutici, che avevano registrato una crescita eccezionale nel 2022.

Il contributo alla crescita del PIL che proviene dall’export, misurato al netto dell’andamento delle importazioni, risulta nullo nel 2023. E poi torna ad essere appena positivo il prossimo anno. Dunque, dagli scambi con l’estero, complessivamente nel biennio, non viene quel forte stimolo alla crescita economica che si è registrato negli ultimi anni e di cui ora ci sarebbe bisogno.

Fonte: Confindustria

Analisi di mercato
Export italiano febbraio 2024
22 aprile 2024 Export italiano febbraio 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Design economy 2024
19 aprile 2024 Design economy 2024
Il Rapporto Design Economy di Fondazione Symbola fornisce dati e approfondimenti sul comparto del design italiano e sui nuovi trend.
Buone prospettive per l’export di vino italiano
15 aprile 2024 Buone prospettive per l’export di vino italiano
Nel 2023 le esportazioni enologiche italiane, che rappresentano più del 20% dell’export totale del settore alimentari e bevande, hanno raggiunto € 7,8 miliardi (in leggera flessione rispetto al 2022).
Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
11 aprile 2024 Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
Secondo le proiezioni macroeconomiche elaborate dalla Banca d’Italia, il PIL nazionale aumenterebbe dello 0,6% nel 2024, dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026.
Bilancia agroalimentare italiana 2023
8 aprile 2024 Bilancia agroalimentare italiana 2023
Nel 2023 le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari hanno registrato una crescita del 5,7% rispetto al 2022, raggiungendo i 64 miliardi di euro (prodotti trasformati 55,3 miliardi, prodotti agricoli 8,8 miliardi).
Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
2 aprile 2024 Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
Il XII Rapporto sulla competitività dei settori produttivi analizza gli shock che dal 2020 hanno colpito l’economia italiana e valuta le conseguenze sulla performance del sistema e sui comportamenti d’impresa.
Export prodotti cosmetici nel 2023
25 marzo 2024 Export prodotti cosmetici nel 2023
Centro Studi di Cosmetica Italia ha presentato al Cosmoprof Worldwide Bologna 2024 i dati congiunturali e l’andamento dell'export del settore cosmetico nazionale.
Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia 2024
21 marzo 2024 Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia 2024
Fondazione Symbola racconta il futuro delle energie rinnovabili da qui al 2030 e aggiorna la geografia delle imprese attive nelle filiere del fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico e bioenergie.
Export italiano gennaio 2024
20 marzo 2024 Export italiano gennaio 2024
A gennaio il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).
Where to Export Map 2024
15 marzo 2024 Where to Export Map 2024
SACE ha pubblicato un aggiornamento, dedicato alle imprese che guardano alle opportunità provenienti dai mercati esteri, che analizza come si sta muovendo la domanda mondiale.